Alcune classi del Liceo "Isabella d'Este", 4^CA – 4^CC – 5^CA – 5^CB, hanno partecipato al progetto interdisciplinare di educazione alla convivenza civile "EDUCARE ALLA LEGALITA' ". L’esperienza è stata finalizzata alla conoscenza dell’organizzazione e del funzionamento della Casa Circondariale di Mantova presso cui le classi interessate si sono recate in visita. Riportiamo di seguito alcune testimonianze che gli studenti hanno espresso dopo la visita alla Casa Circondariale:

“… E’ un modo di vivere quasi disumano per quanto riguarda l’abitabilità; ovviamente sono persone che non si meritano lussi o grandi comodità, ma almeno una porta per il bagno, per la privacy, sarebbe ben accetta…nonostante alcune stanze siano dipinte o restaurate, è un ambiente molto angusto e triste, tutto uguale e informale. Secondo me, se non avessero qualcosa che le distraggono, le persone impazzirebbero perché sono private della loro individualità… A mio parere la parola giusta da associare a ‘carcere’ è ‘sopravvivenza’, poiché non si vive ma si sopravvive…”.

“…E’ stata un’ interessante visita, abbiamo capito molto e soprattutto che un giorno senza libertà è un giorno perso”.

“…Appena entrata all’interno della struttura ho provato un senso di soffocamento dovuto alle stanze piccole e strette e al soffitto basso che sembrava avesse voluto schiacciarmi… la libertà è un valore inestimabile che vale molto molto ma molto di più di una qualunque bravata con gli amici…”.

“Non capisco se le persone che mi circondano siano disperate fino al punto di provare e tentare il tutto e per tutto o se semplicemente non usano il cervello… sono fermamente convinta che alcuni soggetti non possano e non abbiano il diritto di rientrare in una società che hanno disprezzato, mentre in altre situazioni perdono e pentimento sono possibili”.

“… Ci ha aiutato a capire che il carcere fa perdere la cosa più bella e importante dell’uomo: la libertà. La libertà è un dono che differenzia l’uomo dagli animali”.

“… Penso che barattare una ‘torta’ di libertà nella speranza di poterne almeno gustare una ‘fetta’ quando ormai è fredda (come la temperatura della cella in cui sono stata) sia un grande errore, evitabile se cogli la possibilità di altri e più alti obiettivi di vita e non di annullamento”.

“Il Direttore ha parlato dell’importanza della dignità dei detenuti, ma vedendo tutto ciò ho avuto come l’impressione che gli strumenti per il mantenimento della dignità del detenuto fossero praticamente inesistenti”.

“Dopo un’ora e mezza dentro il ‘loro mondo’ ti allontani, per tornare alla tua vita di sempre: un grido forte e chiaro: ‘libertà’ è come se tagliasse l’aria”.

8 Febbraio: la classe 5^CB nell’Auditorium della Casa Circondariale con il Comandante degli Agenti di Polizia Penitenziaria

8 Febbraio: la classe 5^CB nell’Auditorium della Casa Circondariale con il Comandante degli Agenti di Polizia Penitenziaria

17 Febbraio: la classe 5^CA con il Direttore del carcere

17 Febbraio: la classe 5^CA con il Direttore del carcere