La rete internet ha annullato i confini geografici, aprendo a tutti, adulti, preadolescenti, adolescenti, enormi potenzialità di comunicazione e contatto tra le persone; purtroppo, tale meravigliosa opportunità ha un suo rovescio della medaglia: attraverso falsi profili sui social – network e nomi di fantasia veri e propri pedofili, soggetti lucidi con grandi abilità relazionali e buone capacità di intrattenere conversazioni scritte, navigano in rete alla ricerca di materiale e di contatti con bambini e ragazzi.  

Di pedofilia, di nuove frontiere dell’adescamento on line e di molto altro ancora hanno parlato il dott. Marco Lodi, psicologo clinico, e l’ispettore della Polizia Postale Luca Zardi di fronte a un attento e partecipe gruppo di genitori nel corso dell’incontro presieduto dalla Dirigente che si è tenuto sabato quattro giugno presso l’Aula Magna del Liceo “I. d’Este”.

Sempre più spesso minori in età adolescenziale per immaturità e inesperienza, caratteristiche della loro fase evolutiva, utilizzano pagine di social network per proporsi, talvolta in modo anche provocante, a contatti che possono diventare estremamente pericolosi.

Che cosa può fare, allora, un genitore di fronte a scenari che appaiono sempre più inquietanti? Su questo il dott. Lodi non ha dubbi: attuare un efficace controllo, senza temere di violare la privacy dei ragazzi, e imporre quanto prima regole chiare sembrano essere le uniche strade da percorrere. Nella pratica, come ha sottolineato il  dott. Luca Zardi, tra i consigli ai genitori per una navigazione sicura è importante collocare il computer in una stanza centrale della casa, per consentire di dare anche solo una fugace occhiata ai siti visitati, e evitare l’isolamento: ragazzi soli davanti allo schermo per ore sono facilmente esposti ai rischi della rete.

Ma l’attenzione non va focalizzata solo su pedofili e persone male intenzionate che si possono nascondere dietro le schermo; anche i ragazzi, incapaci di valutare la gravità delle loro azioni, possono arrivare a servirsi di internet per realizzare quello che magari non  hanno il coraggio di compiere nella vita reale, diffondendo immagini e informazioni riservate, raccontando, anche a nomi di altri, particolari personali: veri e propri comportamenti devianti da non sottovalutare che danno origine a prepotenze online note con il nome di cyberbullismo.

Ancora una volta la famiglia e la scuola sono chiamate a confrontarsi su temi scottanti e che generano paura; e convinti che una buona informazione sia la tutela migliore per i minori e non solo, al termine dell’incontro i relatori si sono detti disponibili a dialogare, nel corso del prossimo anno scolastico, direttamente con i ragazzi.

Galleria fotografica

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{vsig_c}0|Foto01.jpg|Il Dott. Marco Lodi in un momento dell'incontro|{/vsig_c}

{vsig_c}0|Foto02.jpg|In primo piano il Dott. Marco Lodi, in secondo piano la Dirigente e l'Ispettore Luca Zardi|{/vsig_c}

{vsig_c}0|Foto03.jpg|I genitori ascoltano con interesse i relatori|{/vsig_c}