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- Ultima modifica: Domenica, 17 Ottobre 2010 16:38
- Pubblicato: Giovedì, 18 Febbraio 2010 02:04
PRESENTAZIONE
L’Istituto Superiore “Carlo d’Arco” e “Isabella d’Este” si è costituito nell’anno scolastico 2000/2001 secondo il piano predisposto dalla Provincia di Mantova, al fine di riordinare ed ottimizzare i poli scolastici, nel rispetto del D.P.R. 18 giugno 1998, n.233.
LE SEDI
L'istituto è articolato su due sedi, ubicate a poca distanza l'una dall'altra, una per l'istituto “Carlo d’Arco” ed una per l'istituto “Isabella d’Este”
Istituto "Carlo d'Arco" (Ex Convitto “Arnaldo Mussolini) − Via Tasso, 1
Le prime notizie si riferiscono ai rilievi effettuati nel XVIII sec., sotto la dominazione austriaca, appartenenti al catasto teresiano: il terreno sul quale è stato costruito l’attuale edificio scolastico faceva parte di una proprietà agricola, distribuita in lotti con piccoli fabbricati, che apparteneva alla parrocchia di S.Silvestro. Nel XX sec., precisamente nel 1921, venne presentato un progetto per la costruzione di un edificio ad uso delle scuole tecniche, con due corpi di fabbrica, uno per la sezione maschile ed uno per quella femminile, ma solo nel 1926 sorse, per volontà del fascismo mantovano, a cura dell’amministrazione provinciale, il Convitto “Arnaldo Mussolini” per la formazione ed educazione dei giovani: poderosa struttura, di evidente stile umbertino, dotata di lunghi corridoi, locali vasti e spaziosi e corredata di un cortile alberato interno. Dal 1934 la struttura è ritornata in gestione all’amministrazione provinciale. In età repubblicana l’edificio è sempre stato destinato ad ospitare istituzioni scolastiche, prima il Liceo Scientifico e poi, dal 1970, l’Istituto "Carlo d'Arco"
Istituto "Isabella d'Este" (Ex "Monastero Carmelino") − Via Rippa, 2
Le prime notizie risalgono al 1492, quando venne fondato il primo monastero carmelitano femminile della città o Carmelino, anche grazie all’intervento di Francesco Gonzaga e della moglie Isabella d’Este, marchesi di MN, che favorirono anche l’edificazione della Chiesa e del chiostro e ne garantirono la protezione. Il monastero fu soppresso nel 1782, rilevato dall’amministrazione asburgica e venduti i suoi beni. Dal 1783 si cominciò a pensare ad un uso pubblico della struttura e dal 1785 essa fu ceduta all’amministrazione militare, che ne fece deposito di armi e magazzini, alterandone in parte l’originario complesso. Dal 1959 il Comune di MN decise di utilizzarlo come sede di una Scuola Superiore; così iniziarono i lavori di restauro e recupero dei locali, nonché la costruzione di nuovi ambienti.
IL LOGO DELL'ISTITUTO
Le radici del futuro
Nel 1995 nacque il logo dell’Istituto Tecnico per Geometri: un pellicano che si lacera il petto per nutrire del proprio sangue i piccoli nati. Si tratta di un’antica leggenda egizia relativa, in origine, all’avvoltoio e successivamente attribuita al pellicano. In seguito la leggenda si connotò di un significato cristologico e il pellicano rappresentò Gesù Cristo che, con il proprio sangue, salva l’umanità. L’immagine divenne nel 2000, con la fusione dell’I.T.G. con l’Istituto Magistrale, l’emblema dell’Istituto Superiore "Carlo d'Arco" e "Isabella d'Este". La specifica iconografia è tratta dal rovescio della medaglia di Vittorino Rambaldoni da Feltre, incisa da Pisanello (forse intorno al 1447) per l’“ottimo precettore” e padre dell’Umanesimo mantovano, il quale a Mantova diresse la Casa Giocosa, dal 1423 al 1446.