La visita di istruzione delle classi 5CB, 5FA, 5FB del Liceo "Isabella d'Este" si è svolta a Berlino dal primo al cinque Ottobre e nonostante il viaggio sia stato lungo, ha dato ai partecipanti l’opportunità di conoscersi meglio.
Giunti alla meta, abbiamo avuto la piacevole sorpresa di constatare che le aspettative riguardanti l’hotel erano state ampiamente superate: è risultato confortevole e adeguato alle nostre necessità di "gitanti"!
Durante il soggiorno nella capitale abbiamo visitato la città concentrandoci maggiormente sui monumenti e sull’architettura che ne rivelano la storia. Grazie alla preparazione ricevuta in classe prima della partenza abbiamo potuto comprendere meglio l’essenza di Berlino, complicata da cogliere senza l' acquisizione delle adeguate informazioni riguardo alle vicende storiche delle quali è stata protagonista: per esempio, percorrere la Bebelplatz e vedere il monumento sotterraneo collocato in quel punto per ricordare l'”eccidio" dei libri contrari all'ideologia nazista che sono stati bruciati a migliaia, ci ha fatto comprendere quanto un regime totalitario possa essere ottuso e ignorante.
Le visite ai musei, quello ebraico, ricco e al contempo doloroso per le immagini e i ricordi lì contenuti, il meraviglioso Pergamon e la salita all’avvenieristica cupola del Parlamento si sono rivelate estremamente interessanti e istruttive. Il muro di Berlino, essendo l’emblema della città, è stato fin dall’inizio della visita ciò che più gli studenti desideravano vedere e non ha deluso le nostre aspettative. Essere fisicamente di fronte ad esso è stato veramente emozionante poiché sembrava di rivivere in prima persona il periodo storico nel quale era stato eretto.
Pertanto la nostra visita di istruzione è risultata essere, in generale, molto piacevole, educativa e ben organizzata, infatti non cambieremmo nulla riguardo ad essa (neppure le proff accompagnatrici Bedogni, Cauzzi, Mariani e Santi!)
Una menzione speciale per il nostro driver Maidan che ci ha guidati con perizia e pazienza in una città dalle mille sfaccettature.
Le classi 5 CB,FA,FB
Di seguito il racconto dell'esperienza da parte di due alunni.
Un turista che si reca a Berlino per la prima volta, ha in cuor suo un pregiudizio; è convinto che la Germania, costretta a sopportare il peso e la vergogna di una grande colpa, il genocidio degli Ebrei, voglia cercare di dimenticare, di nascondere questa parte della sua storia, ma è costretto a ricredersi.
Il popolo tedesco vuole impedire che tali atrocità possano accadere di nuovo attraverso la testimonianza espressa da monumenti, musei e opere artistiche sparse nella nazione. Addentrandoci in particolare nella città di Berlino, si può notare che molti sono i monumenti, le opere e i musei in onore agli Ebrei.
Il quartiere ebraico colpisce molto per la sua struttura particolare che lo distingue dall’intera città. È un quartiere piccolo, formato da alti palazzi che circondano piccoli giardinetti interni,e, pur essendo stato il luogo di segregazione per tantissimi Ebrei, la struttura trasmette un senso di famigliarità, di unione, di quiete. Il monumento ebraico progettato dall’architetto Peter Eiseman è composto invece da 2711 steli in calcestruzzo rettangolari di diversa altezza, fino a 4 metri, disposte come su una scacchiera, fra le quali il visitatore, vagando liberamente, prova un senso di smarrimento e oppressione, che allude, pur se in minima parte, ai sentimenti provati dagli Ebrei. Il museo giudaico è dedicato interamente alla civiltà ebraica in tutti i suoi aspetti. L'edificio visto dall'alto ha la forma di una linea a zig-zag e per questa ragione è stato soprannominato blitz, che in tedesco significa fulmine. La forma dell'edificio ne ricorda una decomposta e destrutturata. L'edificio è interamente ricoperto da lastre di zinco e le facciate sono attraversate da finestre molto sottili e allungate, più simili a squarci o ferite che a vere e proprie finestre, disposte in modo casuale. Il museo non ha un ingresso dalla strada, ma vi si accede dall'adiacente Berlin-Museum. Una scala e un sentiero sotterraneo collegano i due edifici, a simboleggiare quanto la storia ebraica e quella tedesca siano connesse fra loro. La scala conduce ad un sotterraneo, composto di tre corridoi, denominati assi, che simboleggiano i diversi destini del popolo ebraico: l'asse dell'Olocausto conduce ad una torre che è stata lasciata vuota, denominata appunto la Torre dell'Olocausto, fredda e priva di illuminazione. La luce filtra solo da una piccola apertura in alto. Il secondo asse conduce ad un giardino quadrato esterno, denominato Giardino dell'Esilio, racchiuso fra 49 colonne, infine l'asse della continuità, collegato agli altri due corridoi, rappresenta il permanere degli ebrei in Germania nonostante l'olocausto e l'esilio. Questo asse conduce ad una scala, che a sua volta porta alla costruzione principale. L'entrata al museo è stata intenzionalmente resa difficile e lunga per infondere nel visitatore le sensazioni di sfida e di difficoltà che sono distintive della storia ebraica. Il museo si articola su 3 piani : al primo è presentata la storia quotidiana del popolo ebraico, le usanze, le tradizioni, i riti religiosi, la musica, l’arte. Scendendo,viene delineata la politica antisemita di Hitler, le leggi di Norimberga, le fughe all’estero di famiglie o bambini che da soli affrontavano lunghi viaggi per mettersi in salvo; fino ad arrivare alle tappe del vero e proprio sterminio.
Molto significativa è una sala tetra e scura dove il visitatore cammina su delle lastre di ferro rappresentanti il popolo Ebreo che viene calpestato: il suono delle lastre sotto i piedi rievoca il rumore dei carri che prelevavano gli Ebrei per portarli nei campi di concentramento.
Francesca Alberti Di Benedetto – classe V CB
Durante il viaggio d'istruzione, il percorso che maggiormente mi ha interessato può essere indicato come il "percorso del terrore" perché ha toccato i luoghi-chiave del nazionalsocialismo hitleriano e della Berlino est dell’ex DDR.
Prima tappa dell'itinerario il Museo Antico, edificio squisitamente classico eretto tra il 1824 e il 1830, dove abbiamo ammirato il Lustgarten ( l'immenso giardino privato degli Hohenzollern) sul quale si affaccia il Berliner Dom ovvero la Cattedrale cittadina. In cima alle scalinate d'accesso del Museo Antico,progettato dall'architetto Schinkel, il Führer scuoteva ed entusiasmava gli animi tedeschi mediante comizi energici e persuasivi che avevano come denominatore comune la manipolazione della coscienza delle masse attraverso una demagogia carismatica e una violenza verbale inaudita. Il protagonista storico della seconda tappa è stato il fuoco: prima con l'incendio,ad opera dei nazisti, del Reichstag nel Marzo 1933 poi con il rogo dei libri avvenuto il 10 Maggio dello stesso anno nella Staatsoper, nella piazza del Teatro dell'Opera. Una violenza "metaforicamente" incendiaria per ottenere il consenso attraverso il terrore.
Nel quartiere governativo abbiamo osservato, in successione, le varie ambasciate straniere. Le prime sono state quelle italiana e giapponese a simboleggiare lo storico Asse ROBERTO( ROma, BERlino,TOkio) voluto dallo stesso Hitler per convenienza diplomatica.
Ultime due tappe sono state la Porta di Brandeburgo,attraverso la quale i nazisti con una fiaccolata avevano celebrato la nomina a cancelliere nel 1933 di Adolf Hitler, e l'Olympiastadion. Per le olimpiadi del 1936 il regime nazista fece costruire un nuovo stadio in sostituzione del precedente, nel quale potevano trovare posto circa 110.000 spettatori. Sul retro si trovava il "Campo di Maggio", Maifeld in lingua tedesca, dove i discorsi del Führer venivano ascoltati da una moltitudine di persone. Non meno importante il Muro, espressione della divisione ideologica, politica ed economica tra il blocco occidentale americano e blocco orientale sovietico,voluto dall'URSS durante la guerra fredda, che non ha "dimenticato" di mietere numerose vittime come sottolineato dallo storico britannico Hobsbawm.
E' stato un viaggio d'istruzione estremamente importante e significativo sul piano storico, favorito anche da una puntuale e rigorosa organizzazione generale. Dal mio punto di vista di studente, abbiamo avuto l'opportunità formativa di poter "valutare" e interpretare oggettivamente eventi storici in relazione all'ambiente in cui si sono formati e hanno avuto sviluppo. In altre parole, è stato un viaggio d'istruzione memorabile, che rimarrà per sempre, a mio parere, nei nostri cuori.
Isacco Razk – 5 CB