Visita al Laboratorio Tecnologico Mantovano di Levata

La classe 4AZ dell’Istituto Tecnico Tecnologico Carlo d'Arco, corso C.A.T. - articolazione Geotecnico, il giorno 14 febbraio 2014, accompagnata dai professori Federico Novelli e Fabio Funaioli si è recata in visita presso il Laboratorio Tecnologico Mantovano con sede a Levata. Qui, dopo l’accoglienza dell’ Ingegnere responsabile Roberto Ferrari, sono state illustrate, da lui stesso, le funzioni del laboratorio in generale, per poi assistere guidati da un geologo Zuleica Bellani operante nella struttura a delle dimostrazioni di prove sui terreni.

Il geologo, dopo un’accurata descrizione del centro tecnologico, ci ha introdotto quelle che sono le classiche prove di riconoscimento e classificazione delle terre le quali, dopo il prelievo in situ di campioni rimaneggiati, necessitano della determinazione del contenuto d’acqua naturale, dell’analisi granulometrica, del calcolo dei limiti di liquidità, di ritiro, di plasticità (Limiti di Atterberg) ed infine del peso dell’unità di volume. Inoltre, il terreno essendo la prima base su cui le nostre costruzioni poggiano necessita di una preventiva stabilità, essa deve essere verificata da delle prove di deformabilità e resistenza meccanica. Il geologo, quindi ha illustrato il concetto di consolidazione ovvero un fenomeno dei terreni porosi coesivi saturi dalla bassissima permeabilità. Essi sottoposti ad un carico esterno si  deformano nel tempo, al contrario di tutti gli altri che sotto un carico presentano una deformazione immediata; è stata poi trattata la prova di compressione edometrica ad incrementi di carico controllati, tale operazione permette di quantificare e identificare i cedimenti di un terreno.

L’importanza del laboratorio si riscontra anche nelle prove di permeabilità delle terre come la prova Proctor standard e modificata: procedure utilizzate per valutare il costipamento di un terreno, valutando l'influenza del contenuto d'acqua sullo stesso. Interessa in particolare determinare la massa volumica (densità) ottenibile per costipamento della frazione secca della terra e il corrispondente livello di umidità, detto di "umidità ottima"; la necessità di questa prova si riscontra nella rilevanza della permeabilità del terreno, quindi in fase di progetto della valutazione della tipologia di fondazione.

Le prove illustrate, oltre ad avere un ruolo importante nell’analisi delle terre, sono essenziali per le opere stradali(geotecnica stradale)basate su diversi fattori tra cui la classificazione delle terre, i limiti di Atterberg, la permeabilità di un terreno e il metodo CBR (California Bearing Ratio) che permette di valutare l’idoneità di un terreno alla realizzazione di sottofondi e rilevati stradali. In Italia la prova CBR viene normalmente eseguita ex situ, in laboratorio su un campione prelevato; è anche possibile effettuare tale prova direttamente in situ, sul terreno da esaminare; tale prova consiste nel far penetrare un pistone di diametro standard (circa 5 cm), alla velocità costante di circa 1,30 mm/min, misurando lo sforzo di penetrazione.

La complessità e allo stesso tempo l’importanza delle prove sui terreni: sono la dimostrazione della rilevanza di tali analisi, le quali sono il prodotto della teoria acquisita tramite lo studio e della pratica procurata sul campo; quest’ultima necessaria per ottenere qualità e precisione negli accertamenti da effettuare.

Ringraziamo il Laboratorio Tecnologico Mantovano di Levata per averci ospitato.

(Testo a cura di Stefano Tiranti , foto realizzate da Marco Stancari - alunni della 4°AZ).

 

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