Visita all'Università di Parma

Il giorno 7 marzo 2014, accompagnata dai professori Federico Novelli e Fabio Funaioli, la classe 4°AZ del corso C.A.T. - articolazione Geotecnico dell’I.T.T. "Carlo d’Arco", si è recata in visita presso la Facoltà di scienze della terra dell’Università di Parma, per prendere contatto con quello che è il mondo universitario, con lo scopo di percepire da vicino l’importanza di alcune indagini e sperimentazioni attuate nella medesima facoltà.

Accolti dal tecnico Luca Barchi, abbiamo potuto notare, appena entrati nella facoltà, un imponente collezione di fossili, rocce e minerali di una certa rarità. Dopo esserci spostati in un laboratorio, i docenti universitari hanno espresso il concetto di faglia per poi “metterlo in atto” in una prova su un campione di sabbia quarzosa, sulla quale agivano delle forze di deformazione; ciò, con il fine di deformare lo strato sabbioso come se fosse il nostro suolo sul quale agisce un forza deformante, come quella del sisma del maggio 2012 che ha colpito l’Emilia e in parte la provincia di Mantova; da evidenziare che esso ha contribuito all’innalzamento di ben 15 cm il terreno nelle zone devastate.

Parlando di rocce, è inevitabile trattare i microrganismi che possono dare informazioni sulla datazione e sull’ambiente di formazione di esse. Lo studio di questi microrganismi necessita dell’utilizzo di microscopi elettronici, i quali sono essenziali nel loro utilizzo per il riconoscimento delle stesse.  Inoltre, ci è stato descritto il Laboratorio di Microscopia a Scansione e Microanalisi il quale tramite due apparecchiature: il Microscopio Elettronico a Scansione JEOL 6400 e l’Unita' di Microanalisi con sistema di dispersione di energia (EDS) Oxford-ISIS, che permettono un’analisi a raggi x di una roccia; con il primo strumento vi è un’analisi mediante immagini a Raggi X, da elettroni secondari e da elettroni retro diffusi; mentre con il secondo sistema lo studio comprende: l’analisi qualitativa, l’analisi semiquantitativa standardless, l’analisi quantitativa, l’elaborazione d'immagine e l’esecuzione di mappe di raggi X. La rilevanza, non da poco, degli isotopi ovvero atomi di uno stesso elemento chimico, con lo stesso numero atomico e con differente numero di massa, è tale da renderli fondamentali per le ricerche di tipo petrologico basate sulla determinazione della composizione isotopica dell’ossigeno, dell’idrogeno in rocce intrusive, effusive o metamorfiche e nell’analisi degli isotopi presenti nel ghiaccio antartico. Questi studi vengono realizzati, nella maggior parte dei casi, in collaborazione con enti diversi, sia italiani che stranieri. L'università si presenza come un luogo in cui la conoscenza teorica è finalizzata sia per scopi pratici che di ricerca.

Ringraziamo per l’accoglienza, la disponibilità e la professionalità i professori Mario Tribaudino, Cristian Cavozzi e Fabrizio Storti.

(Testo a cura di Stefano Tiranti e foto realizzate da Marco Stancari, alunni della 4AZ).

 

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