Visita a Palazzo TE

Il giorno 24 maggio 2017 noi della classe 1^BG dell'Istituto “Carlo d'Arco” abbiamo effettuato una visita didattica a Palazzo Te, accompagnati dalle professoresse Ceresola Cristina e Di Meo Leonarda.
In classe, nelle settimane precedenti, le docenti, coadiuvate dal prof. Bonora, hanno introdotto la visita, spiegando la storia di Mantova e dei Gonzaga, lo stile delle opere di Giulio Romano, le caratteristiche fondamentali del manierismo.
Inoltre la prof.ssa Ceresola ha analizzato in particolare i temi degli affreschi, e il significato dei miti ripresi da Giulio Romano per l'apparato decorativo della villa del Te.
Infine le docenti hanno diviso la classe in gruppi assegnando ad ognuno il compito di illustrare alcuni ambienti del palazzo durante la visita.
Appena arrivati abbiamo potuto immediatamente notare l'armonia dell'architettura esterna del palazzo, edificato nel 1500 e che, al tempo dei Gonzaga, si trovava su un'isola appena fuori dal centro della città. Questo edificio veniva utilizzato come luogo dell' “otium” del marchese Federico II Gonzaga.
Il palazzo, commissionato dal signore di Mantova a Giulio Pippi, conosciuto più comunemente come Giulio Romano, ha una pianta quadrata, che riprende quella della domus romana.
Successivamente ci siamo recati all'interno del palazzo, dove abbiamo potuto visitare le camere situate al piano terra, tutte finemente e riccamente affrescate.
Le sale che più ci hanno affascinato sono state: la Sala dei Cavalli, la Camera dei Giganti e quella di Amore e Psiche.
Molto importante è la Sala dei Cavalli, che ospitava feste e banchetti destinati ad ospiti illustri. Prende il nome dai ritratti dei superbi destrieri affrescati sulle pareti.
La Sala dei Giganti è l'unica stanza priva di decorazioni plastiche. Le pareti smussate coinvolgono il visitatore e lo fanno sentire partecipe nella scena raffigurata, nella quale i Giganti vengono cacciati da Zeus per aver tentato la scalata al Monte Olimpo.
La camera più conosciuta per ricchezza e pregio di decorazioni è però quella di Amore e Psiche. Il suo nome deriva proprio dalla favola di Amore e Psiche, tratta dalle “Metamorfosi” di Apuleio, che viene narrata nei riquadri della volta e nelle lunette.
Volevamo ringraziare le professoresse per la meravigliosa giornata e per essere riuscite a coinvolgere la classe in un'uscita istruttiva e allo stesso tempo particolarmente piacevole, che ci ha lasciati molto soddisfatti.

Alberto Bonomini e Giulia Papotti

Interno Palazzo Te

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