Venerdì 4 febbraio le classi IAE e IBE del Liceo Economico-Sociale hanno partecipato attivamente al collegamento in videoconferenza col dott. Nicola Marconato, laureato in Marketing & Entrepreneurial presso l'UCLA (Università pubblica della California con sede a Los Angeles) e ora manager presso BundleTech di Louisville, Kentucky, sul tema della globalizzazione e del mercato del lavoro globale.
L’obiettivo era capire quali canali ha utilizzato per poter lavorare all’estero e quali opportunità offre il mercato globalizzato nel dettaglio della sua esperienza umana e professionale.
Gli studenti sono stati molto coinvolti nel dialogo con il giovane esperto formulando domande curiose e intelligenti sulla sua scelta di vita, e particolarmente colpiti da alcune sue riflessioni.
La difficoltà oggettiva dell’approccio ad una lingua differente che lui ha superato con lo studio ma, soprattutto, continuando a sperimentarla sul campo, viaggiando spesso e confrontandosi con mondi nuovi, lingue e culture diverse, le ragioni che lo hanno spinto a scegliere gli Stati Uniti come meta del suo lavoro e della sua vita e le caratteristiche essenziali del lavoro all'estero sono stati i centri di interesse dei ragazzi.
Irene Taraschi, Paola Casatti e Martina Bonini, della classe IAE, ci hanno raccontato le loro impressioni dopo il collegamento:
“Nicola, laureato, colto ma nello stesso tempo disponibile e molto gentile, a volte un pizzico in imbarazzo per la sua posizione di “maestro”, tra domande e curiosità, emozioni e risate, in modo semplice ed esauriente è riuscito a farci riflettere. Quando noi ragazzi parliamo di America ci affiorano alla mente le immagini più caratteristiche, come New York, la città che non dorme mai, la Statua della libertà, le luci, il rumore, i fast food … ma il lavoro e l'economia? Diciamo pure che non sono la prima cosa di cui ci interessi documentarci, ma lui ha saputo coinvolgerci. Ci ha fatto capire che l'esperienza del lavoro all'estero ti costringe ad un cambiamento di mentalità per affrontare dimensioni di vita, interpersonali, lavorative, culturali, sociali e linguistiche completamente diverse da quelle che si è abituati a sperimentare, che è indispensabile grande flessibilità, sia mentale che fisica, per entrare in un’ottica dinamica di lavoro che si traduce in continuo cambiamento e innovazione. Ci ha riferito inoltre che gli italiani sono conosciuti per il loro impegno e la loro devozione al lavoro ma in particolare per la loro creatività. Infine, di fronte all'ultima nostra curiosità bonaria, che ha riguardato la possibilità di un suo futuro rientro in Italia, ci ha confidato che il nostro Paese gli manca molto e che conta di tornare presto in compagnia della sua giovane sposa.
Lo ringraziamo di cuore perché ha saputo offrirci uno sguardo più ampio sul futuro che ci aspetta”
