L’attività teatrale organizzata nel corso del 2013 ha avuto come conclusione la rappresentazione dello spettacolo “Leggere ed amare”, allestito nel cortile del Liceo "I. d’Este" lunedì 3 Giugno, al mattino, davanti ad un pubblico, folto e caloroso, di studenti e, al pomeriggio, davanti ad pubblico, altrettanto partecipe, di familiari ed amici.
Fotografi d’eccezione, che hanno documentato le varie fasi della manifestazione, gli studenti della III AG, Sebastiano Aleo, Nicola Bodano, Giacomo Rosa, Giulia Zanazzi e Francesco Zorzi.
“Attori” ben 22 ragazzi appartenenti ai due Istituti, Liceo “Isabella d’Este” e ITG “Carlo d’Arco”, che da Febbraio a Maggio hanno partecipato al corso, seguiti con la consueta competenza e disponibilità da Alessandro Pezzali di Teatro Magro, aiutato dalla sempre presente Sara Molon, e che si sono alternati sul palco, quest’ anno costituito dalle gradinate del cortile della Scuola.
Il tema dello spettacolo proponeva, attraverso una serie di scene dialogate, monologhi e espressioni gestuali, una riflessione sulla funzione della lettura, sul valore del libro e sulle conseguenze determinate da una mancata abitudine ad un atteggiamento critico verso la realtà. Particolarmente efficace, a tale proposito, la scena in cui un ragazzo veniva sottoposto dagli altri ad una serie di angherie, a dimostrazione di come l’ignoranza sia la prima causa di sopraffazione.
La rappresentazione è riuscita a sottolineare la capacità dei partecipanti di muoversi nello spazio, di saper modulare la voce, confrontarsi con gli altri e con le proprie emozioni: finalità, queste, che il PROGETTO TEATRO ha da sempre tra i propri obiettivi, anche quest’ anno pienamente raggiunti.
Un “grazie” sentito va quindi a coloro che da sempre credono alla funzione formativa di tale attività: a quanti hanno finanziato concretamente l’iniziativa – l’Amministrazione Provinciale di Mantova e l’Associazione “Aurora” di Virgilio – e a coloro che hanno contribuito alla realizzazione – la Dirigente Scolastica, prof.ssa Cremonesi, operatori e docenti – ma soprattutto ai ragazzi che per un altro anno si sono messi in gioco con continuità e in prima persona.
