Eventi A.S. 2012/2013

Finanza etica e commercio equo e solidale

 

Si è svolto il 19 febbraio 2013 presso l’aula magna del Liceo “Isabella D’Este” un incontro sul tema “Finanza etica e commercio equo e solidale”, che ha visto la partecipazione di Marco Pirovano, e di Jacqueline Bedel Dalmonego. L'incontro ha riscosso grande interesse presso gli studenti del Liceo delle scienze sociali e del Liceo della formazione, come testimoniano i lunghi applausi tributati ad entrambi i relatori.

Jacqueline Dalmonego, dell’associazione “Il Mappamondo”, ha illustrato le cause storiche dei problemi che attualmente affliggono i Paesi del Sud del mondo, rintracciandone le origini nel dominio coloniale e nell’imperialismo delle potenze occidentali, che ne hanno negativamente condizionato lo sviluppo economico. Dall’esigenza di colmare gli squilibri tra Paesi ricchi e Paesi poveri nasce il commercio equo e solidale, che si propone di promuovere uno sviluppo socio-economico sostenibile, rispettoso dell’ambiente e della dignità dei lavoratori.

La relatrice ha sottolineato il grande potere che si trova nelle nostre mani. Con le nostre decisioni di acquisto possiamo condizionare le politiche delle imprese produttrici. La nostra responsabilità di cittadini deve quindi esercitarsi anche nel consumo.

Marco Pirovano, portavoce della sezione locale dei soci di “Banca Popolare Etica”, ha affrontato il tema della finanza etica, sostenendo che la finanza in sé è solo uno strumento, che può essere utilizzato in modo etico  se è al servizio dell’economia reale e se persegue obiettivi di sviluppo economico di lungo periodo, ma che può produrre effetti negativi se, come avviene oggi, sovrasta l’economia reale e ne soffoca lo sviluppo, mirando unicamente alla massimizzazione dei profitti nel breve periodo.

La finanza avida e miope dei nostri giorni deve quindi lasciare il posto a una finanza lungimirante,  che prepari il futuro della società. Anche in questo campo il nostro potere è enorme. Come risparmiatori possiamo condizionare positivamente le politiche di investimento delle banche, preoccupandoci dell’utilizzo che viene fatto del nostro denaro, esigendo trasparenza e il rispetto di stringenti criteri etici.

 


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