Alcuni studenti della 3BT hanno visitato il cantiere per i lavori di rinforzo statico della chiesa di Casteld’Ario
Giovedì 14 febbraio 2013 abbiamo visitato il cantiere della chiesa di Castel d’Ario, rimasta fortemente rovinata dal terremoto dello scorso anno.
La nostra escursione è iniziata a scuola dove abbiamo chiarito cosa avremmo trovato in cantiere e ci siamo muniti di elmetti e scarpe antinfortunistiche. Dopo il suono della campanella siamo partiti in treno verso Castel d’Ario dove ci attendevano i professori De Togni e Brutti che, dopo averci descritto le caratteristiche di questa chiesa del XVIII secolo e le relative procedure per rimetterla in sicurezza, ci hanno accompagnato dentro. Una volta entrati siamo rimasti tutti molto sorpresi nel notare l’importanza di quel cantiere, è veramente una sensazione particolare i essere all’interno di una chiesa interamente adornata da pitture e sormontata da ponteggi che si snodano per circa diciassette metri di altezza.
Abbiamo avuto la possibilità di conoscere il responsabile della sicurezza del cantiere, l’architetto Elena Bellini, che oltre a descrivere le vicende storiche della chiesa ci ha spiegato, grazie all’ausilio di documentazione cartacea, sia gli interventi di consolidamento statico effettuati che quelli da svolgere. Terminata l’introduzione dell’architetto abbiamo iniziato a salire a gruppi sui ponteggi per vedere da vicino ciò che ci era appena stato spiegato; la salita era organizzata tenendo conto di due postazioni, in ciascuna delle quali la restauratrice Lorella Freddo ci illustrava le operazioni fatte dai muratori per riportare la chiesa in sicurezza in modo tale da ridurre al minimo il degrado delle pitture originali.
Nella prima postazione il tecnico ci ha spiegato di come un arco si sia crepato e ruotato a causa delle scosse, questo problema è stato risolto mettendo in tensione l’arco, “cucendolo” con delle barre di acciaio elicoidali e iniettando al suo intero una speciale malta espansiva in modo da riempire le crepe. Continuando il nostro percorso sul ponteggio siamo arrivati alla seconda postazione dove la restauratrice ci ha mostrato come coprire le macchie formate dai buchi per iniettare la malta rendendole simili all’intonaco originale.
Concluse le ultime spiegazioni siamo tornati a terra (non senza difficoltà) dove abbiamo dato il cambio agli altri gruppi.
Questa esperienza è stata molto costruttiva perché ci ha permesso di capire già in terza superiore come si lavora e come ci si deve comportare in cantiere applicando le informazioni studiate sui libri in una situazione reale, è stata inoltre molto piacevole perché ci ha dato l’opportunità di provare il brivido di guardare a terra da una prospettiva molto diversa, precisamente da diciassette metri di altezza.
Francesco Lonetti classe 3BT