Eventi A.S. 2010/2011

Visita alla comunità di S. Patrignano

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Saranno 5 minuti che fisso la testiera.. non perché non so cosa scrivere, ma perché ho talmente tante cose da dirle che non so da dove iniziare.

Da un lato vorrei tenere tutto qui, dentro me; le emozioni, le tristezze nel sentire il racconto dei vari ragazzi, quella sorta di compassione/ tenerezza che quei giovani riescono a farti provare nei loro confronti, quel brivido che ti smuove, quel “ magone” che ti sale dal cuore ma dall’ altro lato vorrei urlare al mondo ciò che mi hanno fatto capire, ciò che mi hanno insegnato.

Quando ascoltavo i loro discorsi ricchi d’ esperienza mi sentivo estranea da quel loro mondo ma allo stesso tempo ero consapevole di appartenerci.

Ho sempre chiuso gli occhi davanti alla problematica “droga”, ci ho sempre girato intorno. Sapevo che c’ era, sapevo che si usava ma non sapevo tutto ciò che c’ era dietro; quel bisogno di dover scappare dalla dura realtà, la necessità di trasgredire, di emergere, il non accettare ciò che ci circonda. Ho sempre considerato “ forti” coloro che riuscivano ad usare la droga, avevano il coraggio di farlo, la voglia di sfidare la vita. Solo ora mi rendo conto che queste persone avevano, invece, bisogno di essere ascoltati, avevano bisogno di attenzioni.. erano le persone meno forti in assoluto. Non erano coraggiosi nel “sfidare la vita”, ma degli stupidi che stavano buttando via un dono meraviglioso.

Ciò l’ ho potuto imparare tramite le esperienze di quei giovani. Pensare che una ragazza aveva 2 anni in più di me, mi lascia pensare.. Cerco di mettermi nei suoi panni, provo ad immaginare ciò che hanno potuto vedere i suoi occhi, cosa ha potuto provare il suo corpo. Penso anche ciò che la droga l’ ha portata a fare, quel vendere il proprio corpo, quell’essere schiavi, quell’esistenza vincolata, quel rubare soldi ad un estraneo con magari, chi lo sa, a carico una famiglia, dei figli da mantenere, quel fregarsene degli altri, quel mettere davanti a tutto la DROGA.

Penso anche a lei ora, finalmente libera, serena e credo anche orgogliosa di sé stessa. Voglio semplicemente dire che questa per me è stata un’ esperienza davvero significativa e che mi ha fatto crescere dentro più di qualsiasi altro libro o film che sia. Avevo davanti a me una realtà che non conoscevo ma ora mi sento parte di loro, della loro esperienza, potrà sembrarle una sciocchezza ma per me è così.

Davvero, i miei più sinceri complimenti a chi ha organizzato questa gita, a chi ha insistito per farci andare e grazie per l’“umano” che mettete nell’insegnamento.

Martina Vecchi 4CB

 

Abbiamo sempre pensato di essere lontani dalla realtà delle tossico dipendenze, parlando con i ragazzi che ci hanno accompagnato abbiamo capito di essere invece continuamente a rischio.
Passando una giornata con loro abbiamo notato essere ragazzi come noi, che hanno però affrontato momenti difficili e che non trovando supporto, affetti e sicurezza e si sono rifugiati nella droga.
Le esperienze che ci hanno raccontato, trasmettendoci tutto il loro dolore e anche un po' di vergogna, hanno suscitato in noi delle forte emozioni e ci hanno fatto capire quanto duro sia stato il loro percorso e nello stesso tempo quanto orgogliosi siano di essere diventati quello che sono ora, riconoscendo le loro debolezze, i loro limiti e le loro paure.
Il dibattito avuto nel pomeriggio è stato molto formativo e particolarmente preziosi sono stati i loro consigli su come affrontare i problemi senza rifugiarci in situazioni negative, ma dando invece importanza agli affetti e ai piccoli gesti della quotidianità, cercando di scegliere le strade più corrette per la propria persona.
La cosa bellissima è stata la condivisione della loro quotidianità, della loro spontanea e emozionante accoglienza e apertura nei nostri confronti. Sarà sicuramente un' esperienza che ricorderemo e che ci ha segnato.

Nicol Mondin e Irene Bonisoli 4CA

  

San Patrignano ha rappresentato un giorno di crescita per la mia persona.In un solo giorno ho compreso una realtà che non è poi così distante dalla mia quotidianità. Ho capito che la famiglia è un pilastro fondamentale della nostra vita e che il dialogo con essi è fondamentale; ho imparato anche che la vita è una cosa troppo preziosa da buttare via e che l'umiltà, il saper riconoscere i propri sbagli sono la base per cambiare, perché si può cambiare!

Infine, volevo ringraziare tutti e cinque i ragazzi che ci hanno fatto da guida. sono speciali! Grazie!

 Sofia Pantani 4CA

 

L'esperienza vissuta presso la comunità di San Patrignano, oltre ad essere stata molto interessante dal punto di vista informativo e degli ambienti che abbiamo visitato, ci ha colpito per i racconti di vita dei ragazzi che ci hanno accompagnato. Abbiamo infatti avuto l'opportunità di instaurare una relazione profonda, ascoltando le loro parole,ponendo i nostri interrogativi, condividendo non solo il momento del pasto, ma anche gli insuccessi, le fatiche e il dolore del loro trascorso. Abbiamo percepito la loro voglia di raccontarsi, avendo ormai raggiunto più consapevolezza e sicurezza in se stessi, e di dare una svolta alla loro vita. Ci hanno coinvolto emotivamente e fatto assaporare un cocktail di emozioni. Dopo questa esperienza, siamo tornati a casa con lo “zaino un po' più pieno”, carichi di voglia di vivere la nostra vita rispettandola e valorizzando anche i semplici gesti quotidiani.

Laura Sortino e Arianna Formizzi 4CA

 

Il giorno 9 maggio 2011 noi ragazzi delle classi 4CA e 4CB ci siamo recati in gita a San Patrignano nei pressi di Rimini.

Fino a qui niente di che, tutto normale, tranne per il fatto che non abbiamo visitato una città, un museo, un parco naturale o quant'altro ma una comunità di recupero per tossicodipendenze.

Un'esperienza diversa, non ordinaria che abbiamo avuto il coraggio di vivere. Siamo arrivati lì alla mattina verso le 10 e subito alcuni ragazzi, ospiti della comunità,ci hanno accolto e fatto vedere i vari posti di lavoro, di recupero  ma sopratutto ci hanno raccontato esperienze di (non) vita vissuta.

Ci siamo emozionati come mai prima in un viaggio d'istruzione, abbiamo capito che la droga non è una cosa lontana dalla nostra vita, ma molto vicina e per questo bisogna stare attenti.

Abbiamo compreso anche che la vita è bella e degna sempre di essere vissuta e, nonostante la sua problematicità, bisogna sempre affrontarla a testa alta e non scappare in scorciatoie come la droga e l'alcool. Sono parole grandi più facili a dirsi che a farsi ma da dire e da provarci.

Nicola Chiribella 4CA

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